Cimitero suburbano di Reggio Emilia 1 – la storia

Di Paola Redemagni La costruzione di un cimitero posto al di fuori dell’area urbana diventa una necessità a partire dal 1807, dopo il recepimento in Italia dell’Editto di S.Cloud. Il primo disegno per il nuovo cimitero della città viene presentato il 23 marzo 1807 da Domenico Marchelli, architetto del Pubblico (si chiama proprio così!), tenendo conto delle necessità di una popolazione stimata compresa fra le 15 e le 20mila anime. Marchelli si forma all’Accademia di Brera di Milano, con Giuseppe Piermarini e Giocondo Albertolli: i massimi esponenti del Neoclassicismo, lo stile architettonico che si impone sulla scena internazionale a partire … Continua a leggere Cimitero suburbano di Reggio Emilia 1 – la storia

Tutankhamon – La mummia

Di Paola Redemagni Quattro dee protettrici abbracciano con grandi ali l’intero sarcofago: Iside, Neftis, Neith e Selkint vegliano sul sonno del faraone. Lentamente, con grande attenzione, gli archeologi sollevano il coperchio di granito rosa pesante oltre 12 quintali: davanti ai loro occhi si svela il primo di tre sarcofagi finemente intagliati, interamente coperto da un fine tessuto di lino e poggiato su un basso cataletto a forma di leone. In legno dorato cesellato con intarsi policromi, presenta testa e mani in oro massiccio. Le mani incrociate sul petto impugnano gli emblemi reali mentre attorno alle insegne del cobra e dell’avvoltoio … Continua a leggere Tutankhamon – La mummia

Tutankhamon – La scoperta

Di Paola Redemagni “Il mattino seguente (4 novembre) notai, arrivando, un insolito silenzio, i lavori erano fermi: doveva essere accaduto qualcosa di straordinario. Fui salutato subito con l’annuncio che, sotto la prima baracca demolita, si era trovato un gradino tagliato nella roccia…”. Così Howard Carter, archeologo, egittologo, avventuriero, ricorda la scoperta della tomba di Tutankhamon. Era il 4 novembre 1922. La scoperta arrivava dopo molti anni di scavi infruttuosi, che avevano portato lord George Herbert V conte di Carnarvon, titolare della concessione di scavo nella Valle dei Re e finanziatore della campagna archeologica, a ipotizzare l’abbandono degli scavi per dedicarsi … Continua a leggere Tutankhamon – La scoperta

Cimitero scomparso della Mojazza

Di Paola Redemagni La Mojazza è il più piccolo dei cimiteri milanesi istituiti dopo il decreto con cui l’imperatore d’Austria Giuseppe II vieta la sepoltura all’interno delle mura cittadine, nel 1782. (I Fopponi di Milano). Sorge fuori porta Comasina, nel quartiere chiamato Isola, oggi piuttosto alla moda. Il nome dice già tutto dei terreni dove ristagnava l’acqua piovana e quella proveniente dai fontanili. Un terreno moisc, bagnato, zuppo. In meneghino: una mojascia. Benché il terreno fosse inadatto allo scopo, sul terreno della Cascina Moiazza di sopra era stata eretta nel 1686 la chiesetta di S.Giuseppe degli Agonizzanti, con annesso cimitero. … Continua a leggere Cimitero scomparso della Mojazza

La Certosa di Bologna

Di Paola Redemagni Bologna non aspetta l’Editto di S.Cloud per dotarsi di un grande camposanto in grado di soddisfare le esigenze cittadine e nel 1801 adatta l’antico monastero certosino di S.Girolamo di Casara – fra i più importanti della città – che, oltre a trovarsi poco oltre le mura, possiede un’ampia disponibilità di chiostri e terreni che ne fanno il luogo ideale dove collocare la necropoli cittadina. Il convento era stato edificato accanto alla chiesa di san Girolamo a partire dal 1334 e nel corso dei secoli si era arricchito progressivamente di chiostri ed edifici. Infine era  stato soppresso dalla … Continua a leggere La Certosa di Bologna

Charun demone etrusco

di Paola Redemagni Chi è Charun? Condivide il nome con Caronte, il mitico traghettatore di anime dell’oltretomba greco e romano, ma con aspetto e funzioni completamente diverse. Lo conosciamo grazie alle splendide tombe ritrovate nelle necropoli dell’Italia centrale, ai rilievi sui sarcofagi, alle pitture sul vasellame. (Necropoli etrusca di Tarquinia). I cicli che decorano i sepolcri consentono infatti di ricostruire sia i riti e le celebrazioni funebri con cui gli Etruschi accompagnavano i loro defunti al sepolcro, sia l’immaginario legato all’oltretomba. (Tomba dei Leopardi (Necropoli etrusca di Tarquinia) Charun appartiene alla schiera delle divinità che popolano l’oltretomba etrusco. E’ un … Continua a leggere Charun demone etrusco

Tomba dei Leopardi (Necropoli etrusca di Tarquinia)

Di Paola Redemagni La tomba prende il nome dalla coppia di grandi leopardi che si fronteggiano sul frontone della parete principale. Al di sotto, un fregio dipinto continuo decora le pareti della tomba. Per la vivacità delle scene e la conservazione dei colori, è una delle più famose fra quelle presenti nella necropoli di Tarquinia. (Necropoli etrusca di Tarquinia) Scoperta nel 1875, viene datata agli anni 480-479 a.C. ed è costituita da un’unica camera con soffitto a doppio spiovente, decorato da un motivo a scacchi variopinti. Sulla parete frontale – che nelle tombe etrusche è la più importante – sono … Continua a leggere Tomba dei Leopardi (Necropoli etrusca di Tarquinia)

Necropoli etrusca di Tarquinia

Di Paola Redemagni Prima a essere fondata fra tutte le città etrusche l’antica Tarchuna, o Tarchna, ha origini mitiche, legate all’apparizione di Tagete: divinità dall’aspetto di fanciullo e saggezza di vecchio, che avrebbe insegnato agli Etruschi l’arte divinatoria attraverso la lettura delle viscere degli animali sacrificali. Il contadino a cui Tagete era apparso, tracciò un solco nel campo dell’apparizione con il suo aratro tirato da una coppia di buoi, delimitando così l’area su cui erigere la prima città etrusca, che dal suo nome Tarchon prese il nome di Tarquinia. Le fonti letterarie greche e romane descrivono una città grande, fiorente, … Continua a leggere Necropoli etrusca di Tarquinia

Un cuore, una capanna

Di Paola Redemagni. La civiltà etrusca si attesta nell’Italia centrale a partire dal 9 secolo a.C. in un vasto territorio compreso (grossomodo) fra il fiume Arno a nord, il fiume Tevere a sud, la dorsale appenninica e il mare. Un territorio fertile dove coltivare la vite, l’ulivo e i cereali e dove allevare ovini, caprini, suini; ricco di selve in cui praticare la caccia, di miniere da cui estrarre ferro e argento, di speroni rocciosi da fortificare. Un territorio affacciato sul mare da solcare con le navi per commerciare in tutto il Mediterraneo. Di questa popolazione ricca, ingegnosa, raffinata, della … Continua a leggere Un cuore, una capanna

Cimitero di Staglieno – Genova

Di Paola Redemagni Arte e natura danno vita a un complesso fortemente suggestivo, che ha catturato l’attenzione di letterati, viaggiatori, politici, artisti e filosofi: l’imperatrice Sissi, Nietzsche, Maupassant, Mark Twain sono solo alcuni, fra i tanti, che hanno lasciato testimonianze della loro visita a Staglieno Ufficialmente viene aperto il 1 gennaio 1851, anche se incompleto: il processo che aveva portato alla sua apertura, infatti, era iniziato mezzo secolo prima e di fatto non era ancora terminato. Negli anni Trenta dell’Ottocento – dopo la Restaurazione – la città si trova inserita, all’interno dello stato sabaudo e recepisce le Regie Patenti di … Continua a leggere Cimitero di Staglieno – Genova