Arrigo Minerbi, scultore

Di Paola Redemagni

Il 10 febbraio 1881 nasceva a Ferrara Arrigo Minerbi, un nome conosciuto oggi soprattutto dagli addetti ai lavori ma che fu uno dei principali protagonisti della scena artistica del Novecento.

Sua la gigantesca Madonna che dal 1953 veglia su Roma da Monte Mario; sua la Porta di Costantino del Duomo di Milano; suo il Monumento al medico caduto in guerra a Firenze; suo l’enorme Nettuno che scolpisce il promontorio di Monterosso al Mare. E potremmo continuare.

Sesto di nove fratelli, dopo aver frequentato la civica scuola d’arte di Ferrara, tra il 1902 e il 1905 si perfeziona con Giovanni Fattori alla Scuola Libera del Nudo all’Accademia di Belle Arti a Firenze. Negli anni seguenti si trasferisce prima a Genova e poi a Milano dove, nel 1919, tiene la sua prima esposizione personale presso la galleria Pesaro.

Il suo è un linguaggio artistico originale, che somma monumentalità dei volumi, influenze derivanti dai suoi maestri ideali – Donatello, Rodin, Bistolfi -, echi liberty, tardo liberty, simbolisti e naturalismo.

Tra il 1915 e il 1919, aderendo al clima di generale patriottismo, scolpisce la Vittoria del Piave e il Trittico di Cesare Battisti – Il soldato, L’apostolo, Il martire – oggi esposto nel Museo del Risorgimento, al Castello del Buonconsiglio di Trento. Nel 1932 la Biennale di Venezia gli riserva una sala personale.

(Arrigo Minerbi, la Vittoria del Piave, fusione in bronzo. Di Alessandro Nassiri per Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci – Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48418162)

Arrigo Minerbi fu tra gli artisti preferiti di Gabriele D’Annunzio (che ammira incondizionatamente) e per il quale realizza il monumento funebre della madre Luisa, posto nella cattedrale di Pescara. Ma al Vittoriale si trovano anche una versione della Vittoria del Piave e due ritratti di Eleonora Duse. (Gabriele D’Annunzio. Laudi del cielo, della terra, del mare e degli eroi.) Quando il poeta muore nel marzo 1939, lo scultore viene chiamato a realizzare la sua maschera funebre.

Ma la fama ed il consenso non basteranno a mettere Minerbi, ebreo, al riparo dalle persecuzioni razziali: nel 1943 Minerbi e la moglie Malvina lasciano Milano e si rifugiano prima in Piemonte, poi a Roma, nella casa orionina di S.Filippo Neri, dove lo scultore rimane circa due anni sotto il falso nome di Arrigo Della Porta.

Rientrato a Milano, termina finalmente la porta dedicata all’Editto di Costantino e destinata al Duomo (1948) e si dedica a un periodo di intensa attività, soprattutto nel campo dell’arte sacra e di quella  funeraria: molte sono le sculture presenti al Cimitero Monumentale di Milano, dove lo stesso Minerbi viene ritratto da Giannino Castiglioni nell’edicola Bernocchi (http://edicola bernocchi), in una posizione assai scomoda e con un ruolo molto poco lusinghiero…

(Ferrara, Cimitero Israelitico. Tomba famiglia Minerbi)

Arrigo Minerbi muore a Padova il 9 maggio 1960. Viene sepolto nella tomba di famiglia al cimitero israelitico di Ferrara: una tomba a recinto, assai modesta, priva di qualunque ornamento e corrosa dal tempo. Sulla pietra tombale sono citati i genitori: Moisè Minerbi e Stella Luzzato che “Vissero umili lavorando”. Conficcate nel terreno, quattro piccole lapidi sagomate in forma di tavole della legge mosaica, portano incisi i nomi: Italo, Silvio, Gino e Arrigo scultore, insieme con le rispettive date di nascita e di morte.

Gino, l’amatissimo fratello, era mancato durante la guerra, in circostanze tragiche. Venduto ai fascisti dal passatore che avrebbe dovuto portarlo in salvo in Svizzera insieme con la moglie Bianca, era morto all’ospedale di Como per le percosse subite all’arresto. Ancora più tragico il destino di Bianca, che non fece più ritorno dai campi di concentramento.

(Dear friends speaking english, this is an home-made blog. I have no money to pay a professional translator, so I write english post by myself and – as you can see – I can’t write English language very well. So you can find a lot of mistake in the articoles: I beg your pardon. My English language level is: F(unny)! Will you pardon me?)

Arrigo Minerbi was an important sculptor working hard in the first half of 20° century.

He was born in Ferrara on 1881, 10th February. He studied arts first at Civica scuola d’arte (Civic Arts School) in Ferrara, than at Accademia di Belle Arti in Firenze.

He plaid his first personal art exhibition in 1919 at Pesaro Gallery, in Milano.

His artistic language is original and mix up the monumentality of the volumes, some influences deriving from Donatello, Rodin, Bistolfi, some echoes from liberty and late liberty style, symbolism and naturalism.

In Italy, you can see many sculptures played by him: the giant Virgin Mary on Monte Mario at Rome; the door dedicated at Constantin the Emperor’s Edict at Milano cathedral; the Monument for the doctor died in war in Firenze; the huge Neptune in Monterosso al Mare; the Cesare Battisti’s triple portrait (soldier, apostle, martyr) in the Risorgimento Museum at Buonconsiglio Castle, in Trento. And so on…

Arrigo Minerbi was one of Gabriele D’Annunzio’s favourite artists but he was Jew, so the fame and the agreement didn’t protect him from racial persecution. In 1943 he saved himself by hiding.

When the II Word War was gone, he returned in Milano where he worked especially in many sacred anf funeral works: there are many sculptures made by Minerbi in Cimitero Monumentale in Milano. You can also see the sculptor’s portrait carved by Giannino Castiglioni on Bernocchi’s aedicule, where castiglioni portraied Minerbi as Judas.

Arrigo Minerbi died on 1960, yhe 9th of May, in Padova. He was buried in Minerbi family’s tomb in the Jewish Cemetery in Ferrara, together with his parents and four brothers.





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