Il Dolore confortato dalle memorie – Giuseppe Durio

di Paola Redemagni

Una figura femminile chiusa in un manto, col capo coperto e le mani giunte sul grembo, passeggia pensosa, avvolta nel suo dolore, lo sguardo fisso a terra. Alle sue spalle linee sinuose, talvolta appena accennate, disegnano eteree figure femminili e volti identificabili a stento: sono i ricordi del passato che fluttuano su un muro in bronzo che è insieme schermo, proiezione, separazione fra reale e immaginario, immanenza e mondo ultraterreno. Questo muro rappresenta una soglia invalicabile che suggerisce una dimensione diversa e misteriosa: nessuna di quelle figure è destinata a rimanere e lo stiacciato bassissimo ne sottolinea la dimensione effimera.

(Leonardo Bistolfi. Tomba famiglia Durio. Dettaglio. Foto dell’autrice)

Come già nell’Angelo della Morte realizzato per la famiglia Braida-Fontanella nello stesso cimitero (leggi anche: L’Angelo della Morte), Leonardo Bistolfi affida la riflessione sulla morte a una scultura a tutto tondo posta in primo piano, ponendo sullo sfondo il mondo onirico, modellato in un rilievo bassissimo.

All’estremità sinistra la quinta in bronzo si piega ad angolo retto: qui un angelo si china sul defunto, ritratto di profilo all’interno di un clipeo appena accennato, vegliato da due volti, forse dei famigliari. La parte inferiore della lastra è lavorata a bassorilievo da alti fiori, fra cui si riconoscono i papaveri: i fiori dell’oblio.  

(Leonardo Bistolfi. Tomba famiglia Durio. Ritratto di Giuseppe Durio e epigrafe.
Foto dell’autrice)

L’epigrafe, dettata dallo stesso scultore, recita:

Sotto questo monumento

Perpetuo olocausto di fede e d’amore

Della moglie e dei figli

La salma venerata

Del cav. Giuseppe Durio

Giace circonfusa dalle sacre memorie

Che la consolatrice idea del poeta

Ha evocato

Nel nome

Del fervido poeta del lavoro

Giuseppe Durio.

+ 1896.

Il Dolore confortato dalle memorie è una delle sculture funebri più famose dello scultore Leonardo Bistolfi, il Poeta della morte (leggi anche: Il poeta della morte – Leonardo Bistolfi). Il bozzetto, presentato all’Esposizione di Torino del 1898, fu premiato con la medaglia d’oro ed oggi è conservato presso la Gipsoteca di Casale Monferrato, città d’origine dello scultore, insieme con gli altri bozzetti dell’autore. L’opera fu molto ammirata anche dal celebre scultore francese Auguste Rodin, in visita allo studio di Bistolfi nel 1901.

(Casale Monferrato. Gipsoteca Leonardo Bistolfi. Bozzetto per la tomba Durio. Foto dell’autrice)

Realizzata fra il 1898 (circa) e il 1901 per la famiglia Durio, oggi si trova al Cimitero Monumentale di Torino, davanti al nicchione n. 207 del Campo Primitivo (per approfondire: Campo Primitivo. Cimitero Monumentale di Torino 2), ma in origine era collocata presso il cimitero di Madonna di Campagna (Torino). Madonna di Campagna era all’epoca una borgata posta al di fuori della cinta daziaria della città, dove i Durio possedevano una conceria. Qui Giuseppe Durio – a cui è dedicato il monumento – ricopre il ruolo di consigliere comunale per 15 anni, dal 1880 al 1895, promuovendo numerose iniziative sociali come l’apertura di una fermata della ferrovia per Ciriè e Lanzo, la fondazione della Società di mutuo soccorso, l’apertura della scuola elementare pubblica e dell’asilo infantile, la costruzione di abitazioni per le maestranze della conceria.

Giuseppe Durio appartiene alla generazione di imprenditori protagonisti della crescita industriale della città, che si troverà a gestire il Risorgimento e l’elezione di Torino a capitale del nuovo stato italiano. Entrato in ditta a 22 anni, rappresenta la terza generazione di una famiglia attiva nel settore della produzione e del commercio di pelli e di calzature dalla fine del Settecento. Il nonno, Giuseppe Antonio (1762-1858), all’età di quindici anni, aveva abbandonato il paese di Zuccaro, in Valduggia, per trasferirsi a Torino, dove era diventato uno dei principali fornitori di calzature dell’esercito piemontese. L’impresa produttiva si era poi ampliata fino a comprendere anche il commercio di prodotti finiti. La conceria Durio fu premiata più volte: alle esposi­zioni nazionali dell’industria di Torino nel 1844 e nel 1850; all’E­sposizione di Londra nel 1851; alla Prima Esposizione italiana a Firenze nel 1861 e all’Esposizione internazionale di Londra nel 1862.